Dal blog
Siamo tutti tuttologi
A partire dai nostri desideri, come dai nostri bisogni, la quotidianità (la vita stessa) ci ha spinto, e continua a farlo, ad apprendere alcune abilità che si sono rivelate funzionali al soddisfacimento di quei desideri e bisogni: fuori da ogni professionalità siamo tutti un po’ medici, cuochi, meccanici, artisti, educatori, informatici, operai; all’occorrenza anche muratori, agricoltori, botanici, autisti, economisti, e l’elenco potrebbe proseguire all’infinito. Più o meno esperti in un ambito piuttosto che in un altro, secondo necessità che, all’occorrenza, sperimentiamo nella pratica quotidiana.
La relazione d’aiuto
Accade altresì che alcune competenze proprio non ci appartengono. Le rigettiamo a priori, non le sentiamo nostre, costringendoci a far ricorso ad esperti, abili a dare una soluzione a quelle necessità divenute ormai impellenti. Sperimentiamo una vera e propria “relazione di aiuto” nella sua accezione più ampia: non bastando a noi stessi occorre far ricorso a chi ne
sa più di noi al fine di risolvere quella difficoltà nella quale ci si è imbattuti.
Comunicare nelle relazioni
C’è un aspetto della vita, quello delle relazioni con gli altri (e con se stessi), che si apprende strada facendo. Ha origine sin dai primi istanti di vita con la mamma e il papà (le neuroscienze dicono anche da quando siamo nel pancione) per poi assumere connotazioni sempre più marcate nell’incontro con altre figure parentali e altre significative disposte, non a caso (poiché finiamo, più o meno consapevolmente, per sceglierle), lungo gli incroci della vita. Integrano questo quadro di incontri il tipo di educazione ricevuta, le credenze e le convinzioni che assumiamo (su noi stessi e il mondo), la religione, il contesto sociale vissuto, la cultura del tempo, i valori acquisiti, ed altro ancora.
Ognuno è le sue relazioni
Scrive Vito Mancuso, “ognuno di noi nasce dalle sue relazioni, è le sue relazioni. L’Io è costitutivamente relazione”. Di fatto, ogni giorno siamo immessi in un circuito pressoché infinito di relazioni, e relative comunicazioni, dalle quali e nelle quali non sempre ci sentiamo compresi; tutt’altro che capiti in ciò che comunichiamo come in ciò che, più intimamente, sentiamo. Capita così di imputare soprattutto agli altri questa dimensione di incomunicabilità e la cosa ci può anche stare. Ma accade anche che le sensazioni di cui sopra si verifichino in famiglia, sui luoghi di lavoro, nelle amicizie più strette, lasciando dentro un senso di frustrazione, di vuoto, di inadeguatezza che, il più delle volte, finisce per incidere sulla nostra percezione di efficacia e di autostima.
Imparare a comunicare
Ciò che sfugge alla consapevolezza, proprio perché a parlare lo si impara sin da piccoli, che comunicare è tutt’altra faccenda. Che la competenza posseduta non è mai abbastanza poiché evolutiva con il nostro essere persone in divenire; che quanto conosciamo fa parte di un bagaglio minimo per stare al mondo (e il sapere non c’entra niente).
Allora perché non spingersi oltre? Perché non accrescere le abilità comunicative che, nel tempo, favoriscono in ciascuno anche un “modo di essere”? Perché non esplorare un terreno solo apparentemente conosciuto poiché quotidianamente battuto? “La mappa non è il territorio”!
Il counseling migliora la vita
Il counseling favorisce tutto ciò. Fuori da ogni logica miracolistica, un percorso di counseling (qui inteso come spazio di empowerment e apprendimento) personale e in gruppo offre l’opportunità per verificare il proprio stile comunicativo e, magari, integrarlo con forme nuove, più assertive, congruenti al proprio sentire, più centrate sull’ascolto degli altri come di se stessi, più accettante e accogliente, più empatico, beneficiandone in ogni contesto di vita.
I corsi di counseling di Aspic Cosenza
Non si tratta di imparare una nuova professione quanto, piuttosto, di avvicinarsi ad uno strumento che gradualmente migliorando la qualità delle nostre relazioni, e non esagero, consente a ciascuno di stare meglio al mondo, di essere più se stesso, più autentico alla propria vocazione di vita.
È in quest’ottica che prenderanno il via i prossimi corsi promossi da Aspic Cosenza – Scuola Superiore Europea di Counseling: un approccio graduale alle competenze relazionali che, solo per chi lo vorrà, potranno divenire nel tempo, nel cumulo delle ore formative, di “aiuto”. Quelle di base appartengono a tutti e tutti possiamo migliorarle. Vi aspettiamo sin da questo mese di settembre 2022 per sperimentarne insieme l’approccio.
Cesare Perrotta
Counselor Professionista Avanzato
Vicepresidente Aspic Cosenza